Saperne di più

Per orientarsi nelle difficoltà legate all’essere donna oggi può essere utile ascoltare una conferenza, leggere un articolo, vedere un film, partecipare a un dibattito.

Quando la quarantena ha anche aspetti piacevoli.

• 4 Aprile 2020 ,

Abbiamo sentito tutti in televisione le raccomandazioni sul restare a casa per evitare un’ulteriore diffusione del contagio da Coronavirus.

Sappiamo che per molte persone la quarantena e l’isolamento sono particolarmente difficili da affrontare e da sopportare. Ne abbiamo discusso in un articolo specifico sulla depressione da reclusione ad esempio, parlando del modo 1  di viverla; abbiamo anche voluto dare alcuni consigli su come trascorrere meglio queste giornate, proprio per non rischiare di deprimersi.

I mass-media ci hanno invitato a riscoprire la bellezza dell’ambiente domestico e familiare, a dedicare tempo ad alcune attività che di solito trascuriamo, a conoscere meglio i nostri cari, che spesso vediamo solo di sfuggita vivendo nei nostri ritmi frenetici. Ci sono state tante esortazioni a gustare insomma anche alcuni aspetti piacevoli della quarantena. Non vogliamo ripetere ora quello che sicuramente avrete già sentito, ad esempio in tv o alla radio. In questo articolo vogliamo parlare di altri 2 modi di vivere la reclusione, quando la quarantena ha anche aspetti piacevoli.

 

  1. Riesco a stare relativamente bene anche così.

Chi non è stato direttamente toccato dalla malattia propria o dei propri cari, chi non ha una forte preoccupazione circa la propria attività lavorativa, chi infine non si sente obbligato a una convivenza con congiunti con i quali non ha un buon rapporto, può attraversare questo periodo con minor malessere e con una certa leggerezza d’animo.

In particolare si tratta di coloro che sono stati in grado di accettare psichicamente la situazione, di accoglierla senza opporsi esageratamente, di attendere con calma una risoluzione della crisi, ma anche di impiegarsi attivamente per impegnare il proprio tempo in modo piacevole.

Ci sono anche persone che erano già abituate a vivere un certo grado di reclusione, magari perché obbligate dalle proprie condizioni di salute ad esempio; in un certo senso erano già state messe alla prova in passato da una sorta di isolamento e avevano già a disposizione le risorse impiegate in precedenza. Quando si dice che le difficoltà fortificano, ci si riferisce a questo aspetto in fondo.

In tutti questi casi le persone hanno prestato attenzione a non entrare in un vortice di disperazione e hanno mantenuto alcune prassi domestiche per non trascurarsi troppo e per occupare la propria mente e il proprio tempo.

Vincere la preoccupazione eccessiva è infatti possibile, ma è l’esito di un lavoro che dobbiamo fare, non un processo automatico che si realizza senza che ci mettiamo la nostra parte.

 

  1. Sto molto meglio di prima.

Alcune persone ci raccontano di stare addirittura meglio oggi, durante la quarantena, perché si sentono agevolate nella propria quotidianità da questo nuovo senso del tempo e dei contatti.

Hanno magari più occasione per dedicarsi a ciò che amano fare, in particolare se hanno un ricco modo interiore o spiccate doti creative.

La giornata è apprezzata perché scandita da piccoli passatempi o da produzioni artistiche ad esempio, ma è al contempo alleggerita da alcune incombenze che di solito gravano sulla persona.

Per alcuni questo isolamento permette di non dover frequentare un posto di lavoro sgradevole, permette di non avere l’ansia da prestazione di fronte alle richieste della società, di non dover incontrare chi mette a disagio.

Qualcuno può sentirsi paradossalmente molto meglio inserito nel mondo, proprio ora che ne è isolato. Non solo perché si stanno anche riscoprendo forme di solidarietà tra cittadini “nella stessa barca”, ma anche perché magari il mondo ha dovuto rallentare e questo ritmo disteso è più simile al proprio.

Chi ad esempio non aveva relazioni sociali, o non aveva un lavoro, o preferiva condurre una vita ritirata, ma si sentiva per questo un po’ ai margini della società, un po’ in difetto, un po’ indietro magari, o anormale, può sentirsi ora più a proprio agio, più simile agli altri.

La quarantena è per alcuni una vera e propria parentesi di benessere. Molti non osano ammetterlo apertamente, perché temono di essere giudicati con durezza, di essere ritenuti insensibili verso chi soffre.

Ma le terapeute di Alia capiscono invece che per alcune persone questo può rappresentare addirittura un momento di pace e che qualcuno può pensare con perplessità e timore a quando andrà a concludersi. Come se la vita fuori di casa fosse popolata da terribili pericoli, da ostacoli insormontabili, da fatiche disumane. Un mondo minaccioso, non solo ora in emergenza Covid-19, ma sempre!

Alcuni sono intimiditi infatti da un futuro ritorno a un ritmo più intenso o a quella sensazione di essere fuori posto e fuori dal mondo che si sentivano addosso fino a poche settimane fa.

Stare in casa oggi preserva dai contagi e per alcune può essere un’esperienza ricca e anche piacevole.


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